L’azione monitoria in questione prende origine da un vecchissimo contratto di conto corrente datato 1992 che sin dal 1996 risulta affidato con una linea di credito. La titolare del conto corrente utilizza il predetto conto per oltre trent’anni allorquando, senza preavviso, l’istituto di credito revoca l’affidamento e richiede di rientrare dall’esposizione debitoria entro 10 giorni. Ovviamente la titolare non riesce a rientrare del debito senza averlo pianificato e la Banca agisce con un decreto ingiuntivo di oltre 90.000,00 euro.
La strategia difensiva utilizzata
Dopo essersi rivolta al nostro Team, la titolare ci affida l’incarico e consegna tutta la documentazione in suo possesso. La documentazione è davvero tanta e molto confusa, ma dopo aver ordinato e analizzato tutta la documentazione, viene redatta in tempi brevi una perizia econometrica in grado di poter confutare il saldo richiesto dalla Banca. Nell’ultimo giorno utile viene notificata la nostra opposizione e aperto il giudizio di merito.
Il merito dell’opposizione
Alla prima udienza il giudice rigetta la richiesta di provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo, sula base della perizia depositata in atti e delle precise contestazioni effettuate. Successivamente viene nominato un Consulente Tecnico di Parte che verifica la presenza di anatocismo e di usura nel conto corrente ricalcolando di conseguenza il saldo da un debito di oltre 90.000,00 ad uno di scarsi 6.000,00.
In sentenza il giudice, pertanto, rigetta il decreto ingiuntivo e condanna l’Istituto di credito al pagamento delle spese di lite e di CTU.
La parte risulta così esser stata liberata dal pericoloso attacco della Banca che nel tentativo maldestro di precostituirsi un titolo esecutivo di oltre 90.000,00 euro si è ritrovata una condanna alle spese superiore al saldo ricevuto dalla cliente del conto corrente.
Perché affidarsi opposizionidecretoingiuntivo.it
Costruire una precisa strategia difensiva in meno di 40 giorni e renderla sostenibile e percorribile nelle successive fasi è una operazione complessa, servono competenze multidisciplinari e anni di esperienza.
Ecco perché non dovresti mai affidarti a professionisti, società ed associazioni che non siano specializzati nella risoluzione di posizioni debitorie.
Errore ancora più grave è il “fai da te”, che rischia di compromettere irrimediabilmente la difesa da illegittime richieste di pagamento.
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